“GLI ANNI AL CONTRARIO”
Il Circolo della Lettura ‘Barbara Cosentino’ incontra Nadia Terranova
LUNEDÌ, 8 GIUGNO 2015 - ORE 21.00
Lunedì 8 giugno 2015, alle ore 21.00, la letteratura siciliana torna al Circolo della Lettura ‘Barbara Cosentino’ grazie alla giovane scrittrice Nadia Terranova e al suo romanzo d'esordio “nel mondo dei grandi”. Coraggio e maestria per riflettere e raccontare l'ondata del '77, il riflusso, il naufragio nella tossicodipendenza, l'anomia.
Il Movimento del '77, Autonomia Operaia, l'affare Moro, la morte di Peppino Impastato, la cacciata di Lama, il manifesto di luglio, l'Anti-Edipo, gli scontri e il convegno di Bologna, come ha detto Melania Mazzucco, sono il rumore di fondo, la didascalia di un'altra storia, la storia de “GLI ANNI AL CONTRARIO” (Einaudi, gennaio 2015).
...Dieci anni da narrare l'uno all'altro, ma le frasi rimanevan dentro noi...
Francesco Guccini, Incontro - 1973
“GLI ANNI AL CONTRARIO”

Informazioni editoriali:
Autore: Nadia Terranova
Titolo: Gli anni al contrario
Editore: Einaudi
Collana: Stile libero Big
Anno: 2015
Pagine: 152
Prezzo: Euro 16,00
ISBN: 9788806217310
Sono poco più di dieci, gli anni di “vita insieme” di Aurora e Giovanni, dodici anni per accorgersi di non aver mai usato lo stesso dizionario, anni di comunicazione attraverso segni e significanti svuotati dalle reciproche divergenze.
Aurora Silini, figlia del fascistissimo direttore del carcere di Messina, è una ragazza studiosa, brava e seria, che soffre la sua famiglia numerosa e si isola in bagno per studiare. Nella facoltà di Filosofia scopre il mondo, l'opportunità di rifiuto delle sue radici, approda al comunismo e al femminismo.
Giovanni Santatorre, terzo figlio di un affermato avvocato comunista, è un ragazzo mentale, complesso, bidimensionale. È nato inatteso e nella sua camera ricavata da un soppalco alimenta la sua claustrofobia fisica e metaforica. Fugge dalla moderazione politica del padre, abbraccia il marxismo-leninismo, aspira alla perfezione, cova una lacerante rabbia politica e sociale, vagheggia azioni militari, ma ha paura del sangue.
Aurora e Giovanni si incontrano all'università in fermento, l'università di massa. Nella facoltà di Filosofia si divarica la forbice spazio-temporale della loro storia. Sono “il sentirsi nuovi”, la frenetica ricerca di un posto che gli appartenga, così esasperata da rincorrere il tempo al contrario. È il tempo in cui la grande storia accade continuamente, cattura i due ragazzi ma non li accoglie.
Sono anni al contrario di tutto, delle origini borghesi, delle tappe di crescita, di fatti che si susseguono senza trovare il giusto verso. E così Giovanni e Aurora declinano la loro fuga secondo canoni precostituiti, come la famiglia, la laurea, il lavoro, e non riescono a coniugarli con le proprie aspirazioni. La ricerca reale e metaforica di spazio è frustrata, “restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento”.
E poi c'è Mara, anzi c'è quasi subito, immediatamente. È la loro bambina, che unisce e separa soltanto col suo breve nome. È un'inversione nel tempo che sovverte la coppia, una discrepanza nel passo a due che illumina la mancanza di un alfabeto affettivo, forse rigurgitato insieme alle radici oppure riassorbito dalla passione politica dirompente. Si arriva a scrutare la genitorialità, divaricata in maternità e paternità, che scorrono solamente parallele. Madre eroica e silenziosa è Aurora, mentre Giovanni aspirante eroe, si ritrova da eroinomane a considerarsi un errore. Insegue la lotta armata e il mito dell'amico Gipo, ma la passione dirompente non riesce a edificare una società diversa, come il miraggio della Fata Morgana non riesce a intaccare la geografia che sancisce i confini dell'isola e della storia.
Scompare la Scrittrice dietro un racconto denso, ma sempre ad elevata e sorprendente fluidità. Apre il ventaglio delle possibilità nelle prime pagine, con la divergenza politica dei due padri. Depista la fantasia del lettore, che vagheggia percorsi possibili, subito sopiti nel provincialismo che appiattisce, per lasciar divampare in tutta la sua potenza il contrasto generazionale. Un torrente in piena che scorre veloce, ma limpido. La storia, la vita, gli uomini zampillano da una riga all'altra con un discorso diretto inatteso, con sapiente efficacia descrittiva.
Scelse l’angolo d’ombra più accogliente, a parte quello già occupato dall’unico altro essere umano in strada; si mise di spalle per non doverne ricambiare lo sguardo.
L'Autrice
“Sono nata a Messina dove ho studiato Filosofia, mi sono dottorata in Storia moderna e dal 2003 vivo a Roma. Nel 1992 avevo quattordici anni, la Lega Nord faceva il suo chiassoso ingresso in politica e nella mia libreria di riferimento comparve un manifesto dove c’erano Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino che rispondevano con un bicchiere di vino: «I terroni pur di non lavorare, scrivono». Quando sono diventata grande li ho presi in parola.”
(dal blog di Nadia Terranova ‘I siciliani pur di non lavorare, scrivono’)
È nata nel 1978, Nadia Terranova, proprio nella città dei due mari. Gli anni al contrario sono stati il suo “lessico famigliare” e la scrittura impegnata tradisce la volontà di agire sul presente di chi è nato negli anni '70. Ha insegnato, è stata redattrice, editor e traduttrice. Ora scrive a tempo quasi pieno e il resto lo passa tra i libri. Ha ideato e curato il ricettario “Scrittori in cucina” (Jar, 2010). Ha pubblicato racconti in riviste come Linus, Fernandel e Fili d'aquilone e in antologie tra le quali “San Valentino dei fessi” (80144 edizioni, 2011), “Babbo Natale è strunz” (80144 edizioni), “Fiocco rosa” (Fernandel 2009), “Quote rosa” (Fernandel 2007). Ha firmato il personaggio di Floriana per “Il cavedio”, romanzo collettivo edito da Fernandel nel 2011.
Il blu è il suo colore preferito, ama la luna, è ghiotta di mirtilli e di patatine! Ragazza adolescente leggeva “I Malavoglia” di nascosto, Gesualdo Bufalino e Leonardo Sciascia sono fra i suoi scrittori più amati, da Jane Austen ha imparato che si possono affermare idee rivoluzionarie rispettando un codice convenzionale di scrittura. Si definisce lei stessa “al contrario”, perché si ricorda come una bambina precocemente matura e giudiziosa, che oggi è tornata un po' fanciulla e conquista con freschezza e carisma l'attenzione dei più giovani. Rinomato il successo dei suoi laboratori, fra cui anche quelli di scrittura. Inoltre scrive per diversi giornali e per il teatro.
Nel 2011 pubblica “Caro diario ti scrivo...” (Sonda Editore), scritto a quattro mani con Patrizia Rinaldi, che ottiene la menzione Nisida - Roberto Dinacci al Premio Elsa Morante per ragazzi 2011 e il Premio Mariele Ventre 2012). È la storia di sei dodicenni che diventeranno famose scrittrici, come Anna Maria Ortese e Jane Austen. L'anno seguente realizza un progetto temerario e di grandissimo successo con la pubblicazione di “Bruno. Il bambino che imparò a volare” (Orecchio Acerbo, 2012) che merita il Premio Napoli 2012 e il Premio Laura Orvieto 2013). Le illustrazioni di Ofra Amit, raccontano sapientemente la storia anche a chi non sa ancora leggere. La scrittrice, nella sua profonda convinzione che non ci sia nulla che non possa essere raccontato ai bambini, narra la storia di Bruno Schultz, scrittore e pittore polacco che muore per mano nazista. Inizia i piccoli alla conoscenza del male, alla riflessione sulla diversità, mentre carpisce anche l'attenzione dei grandi. Lo stesso anno esce “Storia d'agosto, di Agata e d'inchiostro” (Sonda, 2012). Nel 2013 pubblica il suo racconto de “Le mille e una notte” con le illustrazioni di Christopher Corr (La nuova frontiera jr, 2013).
Sette anni fa ha cominciato a lavorare a una storia che voleva assolutamente indagare e ha raccontato ne “Gli anni al contrario”, romanzo pubblicato da Einaudi all'inizio dell'anno. È un'indagine sulle ragioni e i fallimenti del ‘77, condotta dal punto di vista di giovani ragazzi di periferia, dentro i loro sentimenti, col sogno di agire nella grande storia, ma incapaci di conquistare il ruolo nella propria stessa vita. Una prospettiva diversa e assolutamente originale nella memoria collettiva, scevra da rimpianto e nostalgia. Uno sguardo nuovo, pregno della consapevolezza di una mancanza, di qualcosa che non torna soprattutto nella società.
È una storia che pone le sue radici in un'Italia di battaglie inconcludenti, vittorie e sconfitte che dalla politica e dalla società si ripercuotono sui corpi delle persone.
Roberto Saviano
Media
Nadia Terranova ospite di Rai Cultura - 2015
L'Autrice racconta “GLI ANNI AL CONTRARIO”.
© RAI TV
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Nadia Terranova intervistata da TV2000 - 2015
L'Autrice racconta gli anni '70
© TV2000
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Aurora e Giovanni avevano deciso che si sarebbe chiamata Mara. Come la ragazza di Bube, aveva detto Aurora. Come Margherita Cagol, aveva aggiunto Giovanni. Margherita, detta Mara, la moglie di Renato Curcio, morta pochi anni prima.
Fahrenheit intervista Nadia Terranova su “Gli anni al contrario” - 2015
© Fahrenheit - RAI Radio 3
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Nadia Terranova intervistata da TRM h24 - 2015
L'Autrice racconta “Gli anni al contrario”
© TRMH24
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Il sonno le rendeva uguali, pensò Giovanni, e si disse che i grandi, in fondo, non sono che bambini sopravvissuti.
Nadia Terranova ospite di “Libri al Centro” - 2015
Roberto Ippolito intervista l'Autrice
© Libri al Centro
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“Gli anni al contrario” su Radio Città Futura - 2015
I grandi non sono che bambini sopravvissuti
© adio Città Futura
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Nessuno dei due provò a spingersi oltre, non successe nulla, ma quel nulla si ripeté più di una volta.
Francesco Guccini - Incontro - 1973
I grandi non sono che bambini sopravvissuti
Nadia Terranova legge “Bruno, il bambino che imparò a volare”(pt.1) - 2014
© RAI
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Nadia Terranova legge “Bruno, il bambino che imparò a volare”(pt.2) - 2014
© RAI
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Avrebbe voluto svegliarlo, chiedergli che cosa doveva farne adesso di quella fiducia tradita. Ma per la prima volta suo padre le sembrò stanco e vecchissimo.
Nadia Terranova - Esercizi di Scrittura (pt.1)
© RAI
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Nadia Terranova - Esercizi di Scrittura (pt.2)
© RAI
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Per ora mi basta essere ancora vivo: non avere eroina in corpo mi fa sentire un dio, anche se inutile e impotente. Ma forse dio è proprio così.
Nadia Terranova - Esercizi di Scrittura (pt.3)
© RAI
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Nadia Terranova - Esercizi di Scrittura (pt.4)
© RAI
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Aveva sbagliato due volte in un colpo solo: si era bruciato legandosi al gruppo sbagliato e aveva perso di vista le uniche persone che amava e che lo amavano.
Nadia Terranova - Esercizi di Scrittura (pt.5)
© RAI
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Per quel che concerne il pane la cosa è chiara, e per quel che concerne la pace anche. Ma la questione cardinale della primavera va risolta, ad ogni costo.
V. V. Majakovskij
Risorse e collegamenti
- Scarica la locandina dell'incontro con Nadia Terranova [PDF - 430 Kb]
- Scarica la copertina di “GLI ANNI AL CONTRARIO” [JPG - 90 Kb]
- Leggi un estratto da “GLI ANNI AL CONTRARIO” [PDF - 280 Kb]
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...in quel voi c’era posto per chi stava facendo tremare l’Italia e forse c’era posto anche per lui.
Info
L'incontro per la presentazione del romanzo “Gli anni al contrario” si svolgerà lunedì 8 giugno 2015, alle ore 21.00.
Prenotazione obbligatoria, con prelazione dei Soci, previo contatto e conferma della disponibilità dei posti.
Cristina e Cecilia vi aspettano per conoscere Nadia Terranova e ripercorrere, in compagnia di Mara, “GLI ANNI AL CONTRARIO” di Giovanni e Aurora, una storia di periferia al centro dell'umanità, che vibra sull'eco degli scontri di una temperie culturare unica.
Per informazioni sulla partecipazione alla serata, contattare:
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I ragazzi dei movimenti extraparlamentari che aveva incrociato erano tutti iscritti a Filosofia. Siccome studiare da rivoluzionario gli interessava, decise di seguirli.
L'evento è realizzato con la gentile collaborazione di Giulio Einaudi editore.